Ai primordi dell fotografia.
Architettura vuol dire plasmare il circostante. E la sua fotografia altro non è che la riproduzione dello spazio antropizzato che ci circonda.
Fotografare un edificio sbagliando la ripresa vuol dire fallire il messaggio che vorremmo trasmettere. Allontanando il fruitore dall'osservazione dell'immagine lo faremo giudicare, in maniera negativa, ciò che sta osservando. Se un immobile, un appartamento o un semplice fondo sono ben fotografati invece, la percezione dell'osservatore sarà positiva. Una presentazione o una vendita potranno andare così a buon fine.
Questa fotografia può richiedere tempi di posa molto lunghi, in quanto, per acuire la precisione dello scatto e far vivere allo spettatore l'interezza ripresa, dobbiamo lavorare con impostazioni di sensibilità basse. I tempi si allungano portando il fotografo all'utilizzo del cavalletto.
Nel 1826 Nicéphore Niépce creò la prima fotografia della storia riprendendo una veduta della finestra del suo studio con vari tetti e fabbricati edilizi. L'esposizione durò delle ore.
Da allora sono stati fatti grandi passi avanti ed oggi, grazie a macchine fotografiche sempre più performanti e ad un controllo sempre maggiore della luce riusciamo a trasferire nell'osservazione di una fotografia quella magia che spesso si percepisce calcando il suolo di abitazioni di pregio.