Edward Weston inizia a fotografare all’età di sedici anni. Nel 1911 apre il suo primo studio fotografico nella città di Tropico, in California, che sarà la base del suo lavoro per i successivi venti anni, acquistando sempre più credito e vincendo numerosi premi.
Nel 1922, durante un viaggio in Ohio, scatta una serie di fotografie che cambieranno la sua carriera: abbandona lo stile pittorialista che distingueva fino a quel momento il suo lavoro e inizia a sperimentare una fotografia più chiara e definita, concentrando la sua attenzione sulle forme astratte di oggetti industriali e di elementi organici.

“La macchina fotografica – sostiene Weston – deve essere usata per registrare la vita e per rendere la vera sostanza, la quintessenza delle cose in sé, sia si tratti di acciaio lucido o di carne palpitante”.

Lo stesso anno effettua un viaggio a New York dove entra in contatto con fotografi come Alfred Stieglitz e Paul Strand.
Nel 1923 si trasferisce a Città del Messico, dove apre un nuovo studio insieme alla sua assistente e amante Tina Modotti, inserendosi nell’ambiente artistico messicano cui facevano parte Diego Rivera, David Siqueiros e Josè Orozco. Il soggiorno messicano scandisce un periodo di transizione e autoanalisi, sul piano stilistico come concettuale spostando l’interesse del fotografo sui meccanismi intrinsechi dell’apparecchio fotografico: “Se non riesco ad ottenere un negativo tecnicamente perfetto, il valore emotivo o intellettuale della fotografia per me è quasi nullo”.
Tornato in California, nel 1929 si trasferisce a Carmel dove fonda nel 1932 insieme ad Ansel Adams, Imogen Cunningham e altri fotografi il celebre Gruppo f/64, collettivo con il quale porta avanti una poetica basata sulla nitidezza dell’immagine e sulla sperimentazione delle possibilità estetiche offerte dal mezzo fotografico.

Edward Weston scoprire la luce

Anno dopo anno, il lavoro di Weston acquista sempre più rilevanza nella scena artistica americana e nel 1936 è il primo fotografo a ricevere un assegno di ricerca dalla Guggenheim Foundation. Nel 1946 il MoMA di New York gli dedica una grande retrospettiva, esponendo oltre 300 opere e consacrandolo definitivamente tra i grandi artisti del Novecento.
Nel 1948 Weston scatta la sua ultima fotografia a Point Lobos: da qualche anno inizia infatti ad avvertire i sintomi del morbo di Parkinson. Durante i successivi anni di malattia dedica il suo tempo a revisionare e selezionare le sue fotografie, supervisionando personalmente le nuove stampe realizzate dai figli Brett e Cole.